Eurozona: l’Italia mette in crisi tutto l’assetto

Il rischio dell’investitore nell’Eurozona è peggiorato nel primo trimestre del 2019, secondo l’indagineeffettuata dagli esperti.

Questo, in quanto gli esperti contribuenti hanno declassato 10 dei 19 stati membri della regione, tra cui Germania, Francia e Italia.

Dubbio sulle prospettive economiche

L’incertezza sulle prospettive economiche è stata in gran parte da incolpare sulla scia di dati di crescita economica deludenti per la seconda metà dello scorso anno. L’eurozona ha dovuto lottare con una crescita fiacca e un’inflazione sub-target da qualche tempo a questa parte. Nonostante un aumento nel Q1 2019 allo 0,4% su base trimestrale, la crescita del PIL reale negli ultimi 12 mesi è stata in media solo dell’1,04%, ben al di sotto dell’1,14% negli ultimi 10 anni e dell’1,28% in 20 anni.

Il Centro per la politica economica e la ricerca e l’indicatore congiunturale di crescita della Banca d’Italia, Eurocoin, ha registrato una tendenza al ribasso da marzo 2018 e ha registrato sei cali mensili consecutivi, mentre l’indicatore mensile del sentimento economico della Commissione europea è diminuito negli ultimi 10 mesi. fino ad aprile, appesantito per lo più da letture manifatturiere negative.

Aumentando all’1,7% nell’aprile 2019, l’inflazione annuale è la più alta dal novembre 2018. Inoltre aggiunge l’incertezza della politica monetaria al rischio di un forte rallentamento della crescita economica. Questo con la BCE di fronte a pressioni inflazionistiche sommesse ma rassicuranti alla volta di crescita volatile e poco brillante.

Il problema della disoccupazione

La disoccupazione potrebbe diminuire ma rimanere elevata in Grecia, Spagna, Italia, Francia e altri paesi, che con tagli alla spesa pubblica e stagnazione dei salari reali alimenta ancora il malcontento degli elettori europei.

Ciò è coerente con il divario crescente tra gli atteggiamenti più conservatori degli elettori anziani e delle giovani generazioni. Questo emerge analizzando le recenti elezioni del Parlamento europeo. Gli elettori più anziani sembrano preoccuparsi di preservare l’ordine socioeconomico che assicura le loro pensioni e diritti sociali. Come evidenziato dalle politiche economiche decisamente orientate a sinistra adottate dalla maggioranza dei movimenti populisti di destra, spiega.

Mentre gli elettori europei più giovani si stanno orientando verso il populismo di sinistra, spinto dalle preoccupazioni per l’ambiente e dalle politiche economiche che favoriscono un approccio incentrato sullo stato alla ridistribuzione delle risorse pubbliche – lontano dagli elettori anziani e verso maggiori investimenti pubblici e spesa per l’istruzione, infrastruttura locale e ambiente.

Queste divisioni erano evidenti nelle elezioni, mostrando un ridotto sostegno degli elettori per i partiti politici di centro-destra e centro-sinistra; una crescente quota di voti dei giovani va ai Verdi e ai Verdi di estrema sinistra. Continua forte la performance dei partiti populisti nei principali stati europei, tra cui Germania e Italia; e tassi più alti di affluenza alle urne che segnalano un aumento della partecipazione politica degli europei.

Rischi maggiori

Le elezioni segnalano qualcosa, e potrebbero portare più malcontento durante l’estate, ma non rappresentano il rischio maggiore, dicono alcuni contributori esperti di Eurozona. I risultati delle recenti elezioni del Parlamento europeo hanno soddisfatto le aspettative. I primi tre gruppi parlamentari sono pro-europei e rappresentano il 58% dei seggi. La conseguenza è che il Parlamento europeo è al sicuro.

Né vi è alcun rischio probabile che si sviluppi dalla situazione in Austria, dove il cancelliere Sebastian Kurz è stato recentemente estromesso in un voto di sfiducia per aver gestito uno scandalo di corruzione. Nuove elezioni si terranno a settembre, ma esperti di rischio come Gaillard non prevedono un partito anti-business o una coalizione che salirà al potere.

La questione della Grecia e del Regno Unito

Anche in Grecia , dove è in atto un cambio di governo alle elezioni di luglio – con New Democracy che chiede meno austerità di Syriza accettata e un taglio di capelli – un accordo con le autorità europee è più probabile che no, senza suscitare troppe tensioni. Le elezioni greche e altri rischi politici sono considerati principalmente il rumore di fondo.

Le questioni più importanti riguardano una Brexit senza accordo – il Parlamento del Regno Unito è contrario, ma sembra essere ancora l’opzione di default – e l’enigma italiano causato da un enorme onere del debito, un’economia in apparente declino terminale, un governo non ortodosso che resiste al cambiamento e un altro conflitto con la costruzione di partner europei. Il punteggio di rischio in Italia non è migliorato tanto quanto altri paesi altamente indebitati negli ultimi cinque anni, e recentemente ha iniziato a ridiscendere.

Anche se la Grecia ha visto il suo punteggio scendere di più – ben 30 punti dal 2010 – l’Italia è seconda in linea con un calo di 17 punti da non ignorare, e se l’Italia cade crea uno shock maggiore per la regione come totale.

L’economia italiana

L’economia italiana ha mostrato alcuni segni di ripresa, ma rimane nella zona di pericolo con la fiducia delle imprese ancora in calo ad aprile e il paese che sta per essere colpito con una multa di 3 miliardi di euro per deficit e indebitamento che violano le regole europee.

Con l’Italia che lotta per contenere un onere del debito pari al 132% del PIL – il secondo più grande della regione – i mercati finanziari sono chiaramente spaventati, con un conseguente allargamento degli spread dei rendimenti decennali sui titoli del tesoro italiani al benchmark tedesco. Bisogna esaminare attentamente le reazioni di [il leader della lega] Matteo Salvini e monitorare gli spread governativi e bancari.

Il paese registrerà una crescita negativa del PIL nel 2019 e il governo è in una situazione di stallo, ma non vuole ammetterlo. Il barometro dell’Eurozona ha fatto crescere l’economia italiana nei prossimi anni, con un tasso di disoccupazione elevato, un aumento del disavanzo nel 2020 e un aumento del debito senza ulteriori riforme. Con i rischi del Regno Unito anche aumentati, promette di essere una corsa turbolenta per gli investitori europei.