Conto corrente: tutta la verità

Il conto corrente è senza dubbio una delle cose in assoluto più utilizzate dalle persone, in quanto ad oggi essenziale per compiere diverse operazioni. La modernità ha portato a diverse opportunità e differenziazioni, che hanno permesso alla gente di avere offerte sempre più dedicate e congeniali per le proprie esigenze.  Allo stesso tempo però, hanno anche fatto perdere la percezione di quelli che sono i vari sotto costi e quelle spese che sebbene legali (perché inserite nero su bianco sui contratti che si sottoscrivono), fanno parte di quelle postille a cui spesso non si pone la dovuta attenzione.

Proprio in merito a questo aspetto andremo a fare un viaggio all’interno dei conti correnti, chiarendo l’aspetto su chi possa o meno sottoscriverlo e quali possano essere i costi nascosti ai quali stare attenti.

Conto corrente: chi può aprirlo?

Chiariamo subito che, nel caso in cui la persona che vuole aprire il conto corrente sia maggiorenne, non esiste alcuna limitazione legislativa per poterlo fare. Questo non significa che i minorenni non possano comunque sottoscrivere qualcosa di similare.

Nel caso il soggetto non abbia compiuto 18 anni, ha a disposizione la scelta tra un deposito a risparmio oppure una carta ricaricabile dotata di IBAN, purché vi sia l’accettazione all’apertura da parte della patria potestà del minore. L’età minima per poter sottoscrivere depositi a risparmio e carte ricaricabili non è sempre la stessa, infatti a seconda dei prodotti offerti dalle diverse banche può cambiare l’età minima necessaria alla sottoscrizione.

Ci sono dei forti limiti per chi è un cattivo pagatore o un protestato: non perché la legge lo vieti, ma perché le banche preferiscono non avere come clienti questa tipologia di persone. Purtroppo è un limite che è di difficile superabilità, a meno di optare per altre soluzioni alternative come le carte prepagate con IBAN (lo spiega nel dettaglio il sito Conto Corrente per Protestati Punto Com)

Conto corrente: i costi nascosti

Per evitare brutte sorprese dal proprio conto corrente, è bene prima di sottoscriverlo leggere con attenzione tutte le condizioni contrattuali, quelle dove spesso di annodano quei costi nascosti che possono incidere anche pesantemente sull’economia personale. Sebbene ci si trovi con spese non volute, non si riesce ad avere una soluzione in merito, in quanto il contratto su cui sono legalmente inserite è stato firmato, quindi si sono accettate di proprio pugno tali condizioni contrattuali.

Quindi, per evitare di trovarsi in questa situazione, andiamo a vedere su cosa dovete porre l’attenzione prima di sottoscrivere un contratto. Uno degli aspetti che riguarda in linea generale i conti correnti, e che viene da un’indagine fatta negli ultimi anni, è che siamo arrivati ad un aumento dei costi di gestione intorno al 6,5 percento, di cui il 3,7 percento circa avvenuto nel primo trimestre del 2019.  Sebbene ci lasciamo spesso attirare da quegli istituti bancari che promettono dei tassi agevolati, e anche conti correnti “a costo zero”, è bene sapere che la durata di tali agevolazioni non è detto che sia illimitata.

Un altro aspetto riguarda le modifiche unilaterali del contratto che avvengono nel tempo, e per le quali gli istituti bancari inviano comunicazione entro due mesi dall’entrata in vigore della modifica dei costi di gestione del conto corrente. Molte persone non leggono nemmeno le comunicazioni periodiche che la banca invia loro, e nelle quali sono riportati questi futuri aumenti, momento in cui la persona ha la facoltà di recedere dal contratto e rivolgersi ad un nuovo istituto bancario. Nel caso si ignori l’avviso, alla scadenza dei termini per la possibile recessione, l’aumento dei costi di gestione entrerà in vigore in automatico.

Conto corrente: indice ISC e costi ai quali porre l’attenzione

Per evitare di incorrere in costi di gestione fuori controllo, è una cosa importante osservare alcuni aspetti del conto corrente. Il primo è l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC, leggi la guida su Wikipedia per capire cos’è), che mostra una visione nel complesso di quello che è il costo totale di gestione del conto. Comprende al suo interno anche tutte le spese e le commissioni, il tutto al netto degli interessi e delle commissioni nel caso vi siano stati scoperti di conto corrente.

Tale indice però non è sufficiente ad essere esenti da rischi, in quanto spesso il dato lo si ha in mano quando oramai il contratto è stipulato. Osserviamo quindi, i punti della proposta di contratto nei quali si possono annidare costi nascosti, sui quali dunque è obbligatorio porre la propria attenzione:

  • Il conto corrente proposto prevede che vi siano dei costi per chi fa molte operazioni: questo aspetto è molto negativo se si fanno molte transazioni di vario genere, perché i costi di gestione lieviteranno.
  • Costi aggiuntivi per una lunga tenuta del conto: è facile che le agevolazioni offerte dalle banche quando si sottoscrive un contratto non siano illimitate, ma prevedano un aumento dopo un tot di tempo.
  • Costi degli strumenti di pagamento: verificare se la banca prevede costi e a quanto ammontano, in merito al bancomat, alla carta di credito e al libretto degli assegni.
  • Il resoconto trimestrale e varie comunicazioni: scegliete l’invio della documentazione in formato elettronico invece che via posta, perché quest’ultima opzione ha un costo.
  • Prelievo a pagamento presso lo sportello: alcune banche mettono una commissione per il prelievo allo sportello anziché utilizzando il bancomat che non ha commissioni.