Mai più ai livelli pre-crisi: dal Cnel solo catastrofismo?

Crisi economica
Crisi economica

Ogni anno viene annunciata l’uscita della crisi e ogni volta viene regolarmente rimandata all’anno successivo. Sembra che la classica luce in fondo al tunnel si allontana man mano che ci si avvicina.

Ad alimentare le preoccupazione dei pessimisti, è intervenuta ieri il Cnel, il più grande istituto di ricerca economica. La teoria esposta nell’ultimo rapporto afferma una verità sconcertante: non si tornerà mai più ai livelli di prima della crisi. Questo, sia chiario, dal punto di vista dell’occupazione, che è poi l’argomento che più sta a cuore ai cittadini. L’unica buona notizia – si fa per dire – è che l’indagine ha riguardato le prospettive dal 2015 al 2020, dunque il concetto di “impossibilità” è limitato a questa data.

Il motivo per cui uscire totalmente dalla crisi è impossibile va rintracciato essenzialmente nei numeri. Il tasso di disoccupazione è salito oltre il 13% ma il dato che preoccupa maggiormente è rappresentato dalla differenza in numeri assoluti tra gli occupati di oggi e quelli del 2007 (ultimo anno prima della crisi). Si tratta di 2 milioni di persone. Ne consegue che per spostare le lancette indietro nel tempo occorrerebbe creare 2 milioni di posti di lavoro, cosa quasi matematicamente impossibile.

A peggiorare la situazione è il fattore “velocità”. Il contesto economico, che incorpora le distorsioni di policy dell’Unione Europea, permette solo miglioramenti graduali: “I progressi per il mercato del lavoro italiano non potranno che essere molto graduali. Il sistema potrebbe iniziare a beneficiare di un contesto congiunturale meno sfavorevole non prima dell’inizio del 2015”. E sarebbe, sottolinea, già “la migliore delle ipotesi”.