Università e lavoro, qual è la facoltà giusta? I dati di Almalaurea

Una volta laureato, riuscirà a trovare lavoro?” E’ questa la domanda che si pongono tutti gli studenti universitari. Nessuno, purtroppo, può rispondere a questa domanda. E’ possibile però produrre delle stime. Lo ha fatto Almalaurea, l’ente che sostiene gli studenti nel loro percorso post-laurea ma che, in più, realizza delle ricerche ad hoc. E’ molto interessante l’ultima in ordine di tempo.

Questa ha indagato il rapporto tra facoltà e accesso al mondo del lavoro, arrivando a stilare una classifica dei corsi di studio che si concludono con il lieto fine: l’assunzione a poca distanza alla laurea.

I più fortunati sono gli odontoiatri (i dentisti). A cinque anni dalla laurea il 97,4 dei laureati è occupato. Stessa percentuale per i medici, solo che a loro è richiesta una formazione più lunga e, soprattutto, post-laurea. Leggermente più bassa la percentuale dei laureati in Scienze Infermieristiche (96,5%). Se la passano bene i laureati in ingegneria – ma solo meccanici – (94%) e in economia (93%).

Sempre a cinque anni dalla laurea, i meglio retribuiti sono ancora una volta i dentisti (1976 euro al mese), seguiti a distanza dai medici (1740 euro). Terzi in classifica si posizionano gli ingegneri (1676 euro). Chi si laurea in economia, infine, guadagna 1512 euro.

A stare peggio sono i laureati in lettere. Il loro tasso di occupazione a cinque anni dalla laurea è molto basso, 67%, mentre la retribuzione media supera di poco i 1000 euro. A numeri simili sono costretti i laureati in Archeologia. Vicini al fondo della classifica anche i laureati in giurisprudenza (tasso di occupazione 76% e reddito 1200 euro).