Tasi e pensioni, dal ministro Padoan brutte notizie

L’argomento Tasi sta creando molta apprensione agli italiani. I motivi sono due. Il primo è l’incertezza sulla data entro cui dovrà essere pagata: i Comuni non hanno ancora deciso le aliquote e nel caso la decisione arrivasse troppo tardi, il pagamento slitterebbe. Il secondo motivo, più ansiogeno, riguarda l’entità del tributo. Non si sa se la Tasi sarà più pesante dell’Imu prima casa o no. A tal proposito, è scoppiata una polemica circa i termini di paragone. Il confronto con il 2013 è impietoso, ma Padoan consiglia di porre come termine il 2012, perché l’anno scorso la tassa era semplicemente assente.

Per quanto riguarda la Tasi, la brutta notizia è… L’assenza di notizie. In un periodo di incertezza, ci si aspetta che il ministro dell’Economia, intervenuto in un incontro ufficiale, dia delucidazioni in merito. E invece Padoan non ha aggiunto niente di nuovo. L’occasione era il Festival dell’Economia di Trento.

Per quanto riguarda le pensioni, il rischio è rappresentato dallo scoppio di un nuovo caso. Colpa delle parole del ministro stesso: “Non sono a favore di una diminuzione dell’età, piuttosto di un graduale aumento“. Si va verso una riforma Fornero 2.0? Non è dato saperlo. La speranza è che il ministro abbia parlato a titolo personale, dando una sua opinione, e che le sue parole non siano il preludio a un ritocco della legislazione attuale.

D’altronde, se il discorso di Padoan dovesse trovare una sbocco concreto, sfumerebbe l’ipotesi di staffetta generazionale, il provvedimento con il quale si intende garantire un posto di lavoro ai giovani in sostituzione dei lavoratori più anziani.