La Ue bacchetta Renzi, si teme una manovra lacrime e sangue

Renzi ha sempre paventato una certa sicurezza. Tutto andrà bene, l’Italia ce la farà. Merito – stando alla narrativa di partito – dello spirito italiano ma anche del più classico dei “governi del fare”.

L’ex sindaco di Firenze rischia di schiantarsi contro una parete di verità “europee”. La Ue, infatti, ha bacchettato l’esecutivo e ha ipotizzato la necessità di una manovra correttiva, quelle “alla Monti per intendersi”.

Qual è il problema che Bruxelles addebbita all’Italia? Ovviamente, ha a che fare con i compiti a casa. Nonostante il tributo di sangue chiesto agli italiani, il Bel Paese è ancora indietro. In particolare proprio sul pallino di Renzi, le riforme. Per il presidente del Consiglio si tratta di una beffa enorme.

Proprio il mancato rispetto dell’iter di riforme, costerebbe all’Italia una concessione importantissima: il posticipo del pareggio di bilancio al 2015 dall’attuale 2016. Se così fosse, si renderebbe necessaria, appunto, la manovra correttiva per rientrare entro il 3% già al partire dal prossimo anno.

L’ultimo documento della Ue si è risolto con una tirata di orecchie a Renzi, che così rischia di perdere tutta l’autorevolezza nei confronti del massimo organismo del Continente. Soprattutto, perderebbe quell’aura di invincibilità che sembra accompagnarlo dalla vittoria alle primarie.

Se anche Renzi viene ripreso come un Berlusconi qualunque, allora Renzi non è dissimile a quanti sono venuti prima di lui e hanno fallito.

Fortunatamente per il premier, almeno per ora, non sembra che l’Unione Europa voglia negare all’Italia la possibilità di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016 anziché nel 2015.