Pil: più possibilità di spesa dal nuovo sistema di calcolo

Alcuni hanno storto il naso quando si sono resi conto che nel conteggio del Pil sarebbero stati inseriti anche attività non proprio lecito come la prostituzione, il traffico di stupefacenti e, in generale, tutta l’economia sommersa. In primo luogo, per un dilemma morale: un conteggio così realizzato rischia di legittimare, almeno simbolicamente, azioni che invece dovrebbbero essere perseguite per legge. In secondo luogo, per una questione prettamente matematica: queste attività non sono pienamente misurabile ma soggette semplicemente a stime.

Ad ogni modo, il nuovo conteggio entrerà in vigore alla fine di quest’anno e potrebbe giovare non poco, in termini prettamente economici, all’Italia. Il motivo è molto semplice: grazie alle aggiunte, il Pil si alza e di conseguenza anche il tetto di deficit che l’Europa consente di produrre. Insomma, ci sarà qualche euro in più per la spesa pubblica o, assai più realisticamente, per ammorbidire la manovra che il Governo varerà tra qualche mese.

Milano Finanza ha calcolato la “dote” che porta con sé il nuovo sistema. A dire il vero, non si tratta di un risultato da strapparsi i capelli. A disposizione dello Stato sarà un misero 0,2%, che su 1.619 miliardi (il Pil con il nuovo conteggio) è solo 3,238. Ad ogni modo, se l’Italia riuscirà a non sforare il tetto del debito, sarà anche per merito di questa riforma.

Sia chiaro, l’aumento del Prodotto Interno Lordo è una pura illusione. Per monitorare la crescita di un paese, molto intuitivamente, vanno paragonate due “oggetti” misurati con la stessa unità di misura. Sicché la differenza percentualetra il Pil degli ultimi dodici mesi o – con il nuovo conteggio – e il Pil dei dodici mesi ancora precedenti – sempre con il nuovo conteggio – fa comunque -1,9.