Competitività: Italia superata dalla Lettonia. La ricerca del World Economic Forum

L’Italia non se la passa bene in quanto a competitività. Una notizia, questa, che non fa scalpore. Eppure l’ultima indagine del World Economic Forum offre in questo senso un paio di spunti interessanti.

Partiamo da quelli negativi. L’Italia, nella classifica della competitività, è stata superata da alcune realtà ritenute tradizionalmente più arretrate, come la Lettonia e il Portogallo. Attualmente, il Bel Paese ricopre il 49esimo posto su 144. Tra le economie avanzate (ossie quelle che fanno parte dell’Ocse) figuriamo agli ultimissimi posti.

Peggio di noi, nell’area euro, solo Grecia, Cipro, Slovenia e Slovacchia. Il primato spetta invece alla Svizzera, che bissa il successo degli anni passati.

Alcuni criteri fondamentali vedono però l’Italia persino al di sotto della metà classifica. Nella classifica del funzionamento delle istituzioni, infatti, il Bel Paese si posiziona al 106esimo posto; mentre nella classifica della pressione fiscale si posiziona addirittura al 134esimo. Male anche il posizionamento nella classifica dell’effecianza del mercato del lavoro (135) e quello nella classifica dello scenario economico (108).

Inaspattatemente, però, l’Italia eccelle per ciò che concerne alcuni criteri. Nella classifica della dimensione del mercato locale, ci posizioniamo molto in alto, al 12esimo posto, come in quella per sofisticatezza del business (25esimo posto).

Insomma, qualche spunto buono, nonostante il pessimo computo finale, c’è. A tal proposito, però, non conforta l’evidenza secondo cui i problemi dell’Italia, alla fine, sono gli stessi degli ultimi anni: la corruzione (da cui procede il cattivo funzionamento delle istituzioni) e l’altissimo livello della pressione fiscali. Questi elementi rappresentano il maggiore deterrene per chi vorrebbe venire a investire in Italia.