Tares: in alcune città potrebbe essere illegale. Ecco dove

Gli italiani, specie in alcune città, si sono visti recapite un pessimo regalo di Natale: la Tares. La tassa sui rifiuti è stata maggiorata oltre ogni limite in alcune città, sostanziando aumenti rispetto all’anno scorso che superano, in alcuni casi, anche il 140%. Un prelievo di questa partita è inadeguato dal punto di vista etico, perché vessa la popolazione già duramente provata dalla crisi. In alcune città, però, potrebbe essere addirittura… Illegale.

tassa sui rifiutiA Reggio Calabria per esempio. Nella città calabrese si paga la terza Tares più alta d’Italia. Federica Dieni, parlamentare reggina del Movimento 5 Stelle, ha differito la Commissione Straordinare (Reggio è un Comune sciolto per mafia e per questo non ha il sindaco) sulla base di una norma precsa in base alla quale i cittadini devono essere tenuti a pagare il 20% della tassa. Se al differimento non seguirà un chiarimento e una ristrutturazione del prelievo, si procederà con la denuncia alla Procura.

La legge a cui si appella la Dieni è tra le altre cose assai recente. Si tratta del decreto legge 201 del 2011, secondo cui in quei Comuni dove il servizio di raccolta dei rifiuti non raggiunge certi standard di qualità ai cittadini va imposta una tassa pari a non più del 20% dell’importo ritenuto “normale”. E’ proprio il caso di Reggio, spesso invasa dalla spazzatura, con alcuni quartieri che, durante tutto quest’anno e soprattutto in estate, non sono stati beneficiati dalla raccolta anche per due o tre mesi di seguito.

Quindi, si legge nel comunicato ufficiale del Movimento 5 Stelle di Reggio Calabria: “Il MoVimento 5 Stelle di Reggio Calabria, invita e diffida i commissari prefettizi ad adempiere alla riduzione e alla rimodulazione della Tares. Avverte che ove entro giorni 10 (dieci) dalla notificazione del presente atto non avranno provveduto a dare comunicazione al Movimento 5 Stelle Reggio Calabria, per il tramite dei suoi portavoce firmatari, si provvederà all’inoltro di formale comunicazione alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla Procura Regionale della Corte dei Conti ed al signor prefetto di Reggio Calabria”.