Tasi e Tari: ma non era meglio l’Imu?

Un vero e proprio dilemma quello che in questi giorni attanaglia gli italiani, che, a ragion veduta, temono che le nuove tasse (Tasi e Tari), presto introdotte dalla Legge di Stabilità, possano incidere sulle loro tasche ancor più della tanto odiata Imu.

A rifletterci bene, infatti ed anche secondo quelle che sono le notizie che si susseguono giornalmente sulla delicata questione, la nuova tassa sulla casa (tasi) potrebbe rivelarsi ancora più onerosa di quella vecchia (Imu), qualora i Comuni dovessero applicare l’aliquota massima, ovvero il 2,5 per mille.

Saranno proprio quest’ultimi a decidere quanto dovranno pagare i proprietari di immobili che, a questo punto, rischiano, in caso di applicazione dell’aliquota massima, di pagare circa il 7,4% in più rispetto a quello che avrebbero dovuto versare per l’Imu; al contrario, cosa però non molto probabile, se venisse applicato l’1 per mille, beneficerebbero di un bel risparmio.

Ma non finisce qui, perché la decisione del Governo di unire Tasi e Tari (tassa sui rifiuti)  in un’unica tassa, la Trise, obbligherebbe anche gli inquilini al pagamento di una quota compresa fra il 10% ed il 30%, già a partire da gennaio 2014.

Anche in questo caso, l’aliquota applicata dai Comuni farebbe la differenza, soprattutto nelle grandi città.

La situazione si preannuncia ancora più complicata per i possessori di seconde abitazioni, per le quali l’Imu  non viene abolita e che si ritroveranno a pagarla insieme alla Tasi.

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