Precario: lo è un giovane su due. I dati dell’Ocse

Lo stato del lavoro in Italia è pessimo. La disoccupazione è altissima, mentre quella giovanile ha raggiunto livelli apocalittici. Le cose non vanno bene nemmeno per chi un lavoro ce l’ha. Se il lavoratore è un giovane, la propabilità che sia precario è altissima. A dirlo è l’Ocse in un’indagine che ha ritratto la situazione lavorativa dei paesi più industrializzati. Per il Bel Paese, però, le cattive notizie non si fermano qui.

E’ precario il 52,2% dei giovani italiani che attualmente non nutrono le file dei disoccupati. Questa percentuale rivela un lieve calo rispetto al 2012 (52,9%) ma sancisce il raddoppio rispetto al 2000 (26%).

Secondo l’Ocse, l’aumento del precariato è dipeso dall’eccesivo affidamento al lavoro temporaneo. “L’eccessivo affidamento al lavoro temporaneo è dannoso per le persone e l’economia. I lavoratori con questi contratti si trovano spesso ad affrontare un grado di precarietà più elevato e le imprese tendono a investire meno nei lavoratori assunti senza un contratto fisso”.

La situazione dell’Italia va inquadrata in prospettiva europea. Peccato che dal confronto con gli altri membri dell’eurozona, il Bel Paese, almeno per quanto riguarda le previsioni da qui a un anno, ne esca con le ossa rotta.

La disoccupazione italiana salirà per tutto il 2014 (è previsto un +0,3%) e scenderà solo a partire dal 2015 (-0,9%). Altri paesi, invece, vedranno un calo già da quest’anno. Spagna e Irlanda, per esempio, godranno di un decremento di circa due punti percentuali, mentre Norvegia, Svizzera, Germania e Austria faranno registrate un tasso di disoccupazione sotto il 5% entro dicembre.