Nuovo Governo Ue: ci aspettano altri cinque anni di austerity

Chi immaginava un quinquennio europeo all’insegna della discontinuità rimarrà profondamente deluso. Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha formato il nuovo Governo della Ue. Tutte, o quasi, le personalità scelte dall’esponente del Ppe appartengono alla vecchia guardia, quella che con l’austerity ha condannato l’Unione Europea alla stagnazione.

In particolare, desta preoccupazione la nomina del finlandese Jirki Katainen al coordinamento dei portafogli economici. Considerato da tempo come un falco dell’austerity, fedelissimo della Merkel, è stato definito dal premio nobile Paul Krugman come “il principale responsabile della rovina del suo paese”.

il suo potere di veto si farà sentire ogni qual volta che un paese europeo cercherà di mettere in discussione le rigide regole Ue in fatto di disciplina di bilancio.

Commissario agli Affari Economici è invece Pierre Moscovici, ex ministro dell’economia francese, sostenitore – almeno lui – alquanto tiepido dell’austerità di matrice tedesca.

Per il resto, gli altri membri della squadra di Juncker appartengono alla sfera popolare, quindi al centrodestra. Alla luce di ciò, rappresentano un forte segnale di continuità rispetto a quanto si è visto fino a questo momento.

Dal punto di vista economico, sarà difficile aspettarsi qualcosa di diverso alle politiche di austerity che hanno caratterizzato gli ultimi cinque anni.

L’unica consolazione per l’Italia, per altro annunciata già una settimana fa, è la nomina di Federica Mogherini ad Alto Rappresentante degli Affari Esteri dell’Unione Europa, una sorta di super ministro degli esteri.

Di seguito, la composizione del nuovo governo europeo.

 

Primi vicepresidenti:

Frans Timmermans, responsabile per la sicurezza, Paesi Bassi

Federica Mogherini, alto rappresentante per gli affari esteri, Italia

 

Vicepresidenti

Bilancio e risorse umane: Kristalina Georgieva, Bulgaria

Mercato digitale: Andrus Ansip, Estonia,

Energia: Alenka Bratušek, Slovenia

Sociale: Valdis Dombrovskis, Lettonia

Lavoro, investimenti, competitività: Jyrki Katainen, Finlandia