Jobs Act: il Governo introduce il sistema delle tutele crescenti

Questa mattina il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha depositato un emendamento all’articolo 4 del Jobs Act. La modifica introduce il sistema delle tutele crescenti tanto per i contratti di inserimento che per quelli di reinserimento. In buona sostanza, verrà posto in essere un percorso graduale verso il contratto a tempo indeterminato. La gradualità verrà ovviamente messa in relazione con l’anzianità di servizio.

L’emendamento è frutto della concertazione, a dire il vero abbastanza burrascosa, tra il Governo e i partiti di maggioranza avvenuta nel corso dell’ennesima riunione – a Palazzo Madama – della Commissione Lavoro al Senato.

Al Governo è stato di conseguenza assegnata la delega sull’emendamento di Poletti. Stando ai termini di legge, sarà l’esecutivo a stabilire i tempi e i modi della gradualità nell’acquisizione delle tutele. Dovrà farlo entro sei mesi dall’approvazione del ddl (che è ancora lungi dal vedere la luce).

Tutto ciò sostanzia una differenza con la prima versione del testo. In questa, infatti, il sistema delle tutele è presentato come una soluzione possibile ma non obbligatoria per l’introduzione del lavoratore al tempo indeterminato. Certamente si tratta di un passo avanti verso un testo definitivo e soprattutto più chiaro. L’obiettivo finale è, come facilmente intuibile, la semplificazione dell’offerta contrattuale, ad oggi complicata e “bizantina”.

Uno dei nodi da sciogliere riguarda il demansionamento. I centristi della maggioranza hanno chiesto, e ottenuto, la revisione delle normative che riguardano questo aspetto. Il compito del Governo sarà quello di scrivere decreti attuativi “contemperando l’interesse dell’impresa all’utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento”.