Sharing economy, e l’italiano condivide la casa

Condividere la casa su web con degli estranei? Potrebbe non essere una cattiva idea. Diventa sempre più popolare la sharing economy, ancora fenomeno di nicchia ma con possibilità di crescere vertiginosamente nei prossimi anni, con la complicità dei portafogli disastrati degli italiani.

Secondo una ricerca condotta dall’Ipsos di Milano su un campione di mille italiani compresi tra i 18 e i 64 anni, l’11% degli italiani fa ricorso alla condivisione di beni e servizi: auto, bicicletta, ma anche la casa.

In un’ottica di generale razionalizzazione delle spese, gli sprechi a cui in tempi più tranquilli eravamo abituati ora saltano agli occhi: l’automobile che viene usata solo un paio di giorni a settimana, oppure per il lavoro ma quasi sempre da soli; la casa al mare o in montagna che rimane vuota per undici mesi l’anno.

Secondo l’indagine, commissionata dai siti di consumo collaborativo Airbnb e Blablacar, il 31% degli italiani si dichiara comunque interessato a utilizzare auto, spazi di lavoro e perfino case in condivisione. Proprio Airbnb, piattaforma che permette di condividere un appartamento o prenotare un alloggio in tutto il mondo, in Italia ha ottenuto un grande successo, tanto che il nostro è il terzo mercato a livello mondiale dopo Stati Uniti e Francia.

Chissà, potrebbe essere una soluzione per alleggerire le spese del mutuo. Per limitare ulteriormente le spese e scoprire i mutui più convenienti c’è il comparatore di SosTariffe.it.