Tasse case, imprese a rischio fallimento nel 2014. Scelta politica?

L’argomento “tasse casa” è uno tra i preferito nel nostro paese. Fa notizia, alimenta il dibattito politico. Il tutto sulla pelle degli italiani, stressati da continue minacce di aumenti. In questi giorni, però, dopo l’ultimo innalzamento dell’aliquota, nulla si sta muovendo. Alcune associazioni stanno comunque facendo i conti, cercando di capire se il prossimo anno si realizzerà quel famoso decremento della pressione fiscale che il Governo sta millantando da un po’ di tempo. Una di questa è la Cgia di Mestre. Le sue rilevazioni, spiace dirlo, sono pessimistiche.

La Cgia di Mestre rappresenta soprattutto le imprese artigiane ma il suo sguardo si estende in tutto il mondo dell’impresa italiana. Ed è proprio a questo che l’ente ha dedicato il suo studio. A questo è alla Tasi, il “braccio patrimoniale” della Iuc. Le previsioni parlano di una stangata epocale, corrispondente a circa un miliardo di euro.

I “limoni” che verranno spremuti saranno rappresentati dai capannoni, indispensabile per l’attività produttiva e, indirettamente, per il rilancio economico dell’intero Paese.

Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, è consapevole del fatto che una stima precisa non può essere realizzata, anche perché ogni Comune potrà scegliere la sua aliquota Tasi. Eppure, è lecito ragionare in maniera pessimistica, alla luce delle difficoltà finanziarie che colpiscono le amministrazioni locali: “E’ molto probabile che l’aliquota che verrà applicata su negozi, uffici e capannoni sarà ben superiore all’aliquota standard, pertanto è quasi certo che l’aumento sarà superiore al miliardo di euro da noi stimato“.

Secondola Cgia, con l’aliquota al minimo per i fabbricati strumentali (1 per mille) la stangata sarà di un miliardo. Con l’aliquota al massimo (2 per mille) sarà – logicamente del doppio. Anche ragionando sulla migliore ipotesi possibile, non sarà un bel 2014 per i proprietari di fabbricati strumentali.