Chiedere un prestito quando si è cattivi pagatori

In genere si diventa cattivi pagatori quando, a seguito del mancato pagamento di due o più rate consecutive, si viene iscritti in Crif, meglio conosciuta come Centrale rischi.

E’ lo stesso istituto che ha concesso il finanziamento, ad effettuare tale iscrizione, senza, purtroppo, tenere conto di quali possano essere stati i motivi che hanno indotto il cliente a non onorare la scadenza mensile del debito.Una volta iscritti in crif, è difficile, se non impossibile, accedere a linee di credito, a meno che non si adempia al pagamento delle rate insolute, al fine di richiedere la cancellazione dalla “lista nera”.

Fatto questo, però, bisognerà attendere circa due anni (per legge) prima di risultare nuovamente clienti affidabili e di conseguenza finanziabili.

Tuttavia esistono forme di finanziamento concedibili ai cattivi pagatori e fra queste la nota cessione del quinto e la delega; si tratta di un prestito che possono richiedere soltanto i dipendenti con un contratto a tempo indeterminato, la cui rata mensile viene trattenuta direttamente dalla busta paga, nella misura di un quinto dello stipendio percepito.

La delega funziona in modo analogo alla cessione del quinto e consente di trattenere un ulteriore quinto dal reddito netto (a condizione che le due rate non superino il 40% complessivo).

Sia la cessione che la delega altro non sono che tipologie di finanziamento a cui viene applicato un tasso fisso ed una durata fino a dieci anni, con un importo massimo pari a 75 mila euro.

A differenza del normale prestito personale, non vengono tenuti in considerazione eventuali iscrizioni in crif o protesti.

In alternativa, il cattivo pagatore può accedere al prestito cambializzato, anche se oggi è molto difficile trovare un istituto di credito disposto ad erogarlo; in tal caso la somma ricevuta viene restituita attraverso il pagamento di cambiali.

A differenza della cessione del quinto e della delega, per ottenere un prestito cambializzato è necessario non aver subito protesti.