Gli italiani investono nel mattone svizzero

In un’epoca di incertezze e di crisi globale, il cauto risparmiatore italiano, oggi guarda al mattone, ma oltreconfine. E complice questa coda d’estate, i nostri connazionali varcano il confine con la Svizzera in cerca dell’investimento ideale. Nel Paese elvetico sono stati 1.655 gli acquisti di immobili residenziali degli italiani nel 2010 (il 5% degli investimenti totali delle famiglie all’estero) e 2mila acquisti sono previsti per il 2011 (dati Scenari Immobiliari).

Perchè la Svizzera? Il mercato residenziale del Paese è forse l’unico in Europa a non essere stato destabilizzato dalla recessione globale. Un mercato sostenuto dall’immigrazione, che spinge la domanda di abitazioni, e dai bassi tassi di interesse che rendono conveniente l’acquisto rispetto all’affitto. I prezzi, già alti, dovrebbero salire ancora e vanno, sempre per Scenari Immobiliari, dai 4.600-8.200 euro al metro quadrato delle zone di pregio di Ginevra ai 9.000-14.000 euro al mq di Montreux. A Lugano si acquista a partire da 5mila euro, mentre il range di valori al mq in Engadina parte da 6mila euro fino ai quasi 40mila euro per esclusive proprietà di lusso a Sankt Moritz. Ma acquistare in Svizzera se non si è residenti non è semplice. Nel Paese vige la federale Lex Koller che regola gli acquisti immobiliari da parte di stranieri, applicata in maniera diversa da ciascun Cantone con variazioni persino da una località all’altra.

«I distretti del Canton Ticino, per esempio, decidono a inizio anno di destinare tra le 20 e le 90 unità ciascuno a seconda casa per gli stranieri non residenti, tra nuovo e usato» fanno sapere dall’ufficio competente del Cantone. «Nei Grigioni, dove sono situate le mete ambite dell’Engadina, come Sankt Moritz, più la località è richiesta meno vengono rese disponibili quote di abitazioni secondarie – spiega Marco Rivolta di Sre Immobilien –. Per il nuovo agli stranieri residenti all’estero è riservata una quota, che varia da paese a paese, tra lo zero e il 30% del totale della superficie abitabile». Per esempio Sils spicca perché in genere l’autorità comunale sceglie di ridurre al minimo questa quota. Per acquistare abitazioni esistenti è necessario, invece, un permesso nominativo. Ma lo straniero che compra non potrà poi vendere automaticamente a un altro straniero se non seguendo la medesima procedura.

«I cantoni soggetti alla legge Koller sono in particolare il Vallese, il Vaud, il Ticino, Grigioni e Berna. E il maggior numero di vendite immobiliari realizzate con clienti italiani avviene proprio nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese – dice Vivien Engler del network di lusso Engel & Voelkers in Svizzera –. Le città di Ginevra e Zurigo non hanno quote per la vendita di case vacanza agli stranieri. Se un cliente straniero vuole acquistare qui deve dimostrare di avere la residenza in loco». Ma qualche eccezione non manca, come il permesso accordato di recente a un emiro arabo per acquistare una villa da sogno proprio sul lago Lemano.

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