Bonus 80 euro / gli italiani si sentono insicuri e preferiscono risparmiare

Bonus 80 euro
Bonus 80 euro

Che fine ha fatto il bonus degli 80 euro? Gli ultimi dati raccolti dall’Istat svelano l’arcano e ci consentono di dire con certezza che gli italiani preferiscono risparmiare, coplice la crisi e l’incertezza verso il futuro, vedi la triste situazione occupazionale che a fine 2014 ha raggiunto record storici in senso negativo.

L’Istat ha rilevato che nel terzo trimestre 2014 c’è stato un aumento del reddito disponibile (effetto del bonus concesso a chi percepisce un reddito fino a 26 mila euro) pari al +1,8% rispetto al precedente trimestre, e al +1,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. Dunque il tasso d’inflazione medio nel 2014 è stato dello 0,2%, il potere di acquisto delle famiglie è cresciuto nello stesso arco temporale dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% rispetto allo scorso anno.

Con il reddito però è cresciuta la propensione a risparmiare. L’Istat ha rilevato che nel terzo trimestre 2014 la propensione al risparmio è stata pari al 10,8% segnalando un +1,6% rispetto al precedente trimestre, e di +0,9% rispetto allo scorso anno. In pratica buona parte di questi 80 euro, secondo l’Istat sono finiti nel salvadanaio degli italiani che quindi non li hanno ancora consumati. Prima dell’Istat, già l’Abi aveva rilevato come il risparmio delle famiglie fosse cresciuto di 44 miliardi rispetto allo scorso anno, nel periodo che va da novembre 2013 a novembre 2014 segnando un +3,6%. Dall’inizio della crisi la cifra risparmia risulta uguale a 196 miliardi.

Dunque con una maggiore disponibilità di denaro gli italiani hanno preferito risparmiare piuttosto che consumare, segno che si avverte ancora parecchio l’effetto crisi e che si preferisca tutelarsi contro eventi imprevisti come (malattia, perdita di lavoro). Non dobbiamo infatti dimenticare che il dato va letto insieme alle recenti stime sul tasso di disoccupazione che a novembre 2014 ha raggiunto una soglia record attestandosi al 13,4%.

Altro dato che influisce sulla propensione al risparmio è di sicuro la pressione fiscale che nel terzo trimestre del 2014 è stata del 40,9% ben 0,7% i più rispetto allo scorso anno.