Qualità della vita 2014: Ravenna al vertice, Salerno solo 93esima

Qualità della vita in Italia
Qualità della vita in Italia

E’ Ravenna la città italiana dove si vive meglio. L’ultimo posto spetta a Agrigento, tra le città in fondo alla classifica troviamo anche Salerno.

A dirlo la consueta classifica annuale del quotidiano economico “Il sole 24 ore” che stila – ormai da ben 25 anni – le pagelle sulla qualità della vita delle  107 province italiane.

Quest’ anno i voti migliori sono stati attribuiti a ben due città emiliane: Ravenna, appunto (con un punteggio pari a 600), e Modena, che si classifica terza. Un primato di cui non si può andare proprio fieri è detenuto da Agrigento; a quanto pare la bella città siciliana detiene un record di negatività piazzandosi nel 2014 all’ ultimo posto  della classifica e confermando, in tal modo, le pessime condizioni di vita osservate pochi anni addietro (2007, 2009 e 2014). La vincitrice dell’anno scorso, Trento, perde una posizione, per lei posizione n. 2.

Qual è stato il metro di misura? Gli indicatori presi in considerazione sono relativi al tenore di vita, ai servizi e all’ ambiente, alle imprese ed al lavoro, all’ ordine pubblico, alla qualità della popolazione (scolarizzazione, separazioni e divorzi, stranieri residenti) e al tempo libero.

Milano si piazza all’ottavo posto (migliorando rispetto al 2013); la capitale al dodicesimo (in salita di ben otto posizioni, sempre se confrontiamo i dati attuali con quelli dello scorso anno); in discesa Firenze e Venezia; sù Napoli (ben 11 posizioni in più).

Poche le città che vedono immutate le loro condizioni di vita. Dando un’occhiata all’indagine, risulta, infatti, che Belluno (n. 4), Genova (n. 24), Lucca (n. 47), Potenza (n. 79), Vercelli (n. 60) e Salerno (n.93) non sono cambiate un granchè.

Ma com’è andata nel complesso, considerando l’intero Paese? Il risultato che ne è venuto fuori fotografa un’ Italia che è caratterizzata, da sempre, da un forte divario Nord/Sud. La classifica si potrebbe dividere, idealmente, in due parti corrispondenti proprio alle due zone geografiche con le città meridionali che stentano a superare i ritardi che le interessano e, quindi, fanno da fanalino di coda.