Putin / stop al gasdotto South Stream

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Cartellino rosso del Presidente russo, Vladimir Putin,  al progetto di costruzione del gasdotto South Stream che avrebbe interessato l’Europa meridionale. A quanto pare la Russia, sul fronte energetico, trova più interessante il consolidamento dei rapporti con la Turchia. L’annuncio lascia l’Europa a bocca aperta e scatena anche pessime conseguenze in Borsa: il Titolo Saipem segna un -8%.

Cala il gelo sull’Unione Europea; la Russia si propone di espandere le esportazioni di gas verso i mercati europei bypassando l’Ucraina e puntando a dimostrare che Mosca è in grado di trovare nuovi partner, nonostante l’isolamento messo in atto dall’ Occidente.

Dal canto suo, il Presidente turcoRecep Tayyip Erdogan – apprezza i buoni propositi di Putin, ma asserisce che si prospetta una dura trattativa.  A ben riflettere i due Paesi (Russia e Turchia) non hanno in comune molto (a cominciare dalla questione Siria). Tuttavia con questa mossa Putin intende avviare un’alleanza energetica con la Turchia, il che porterebbe inevitabili conseguenze per Europa e Usa, che avevano messo in atto esportazioni attraverso la Turchia proprio per ridurre la dipendenza dalla Russia. Inoltre il Presidente russo ha aggiunto che, a partire dal prossimo anno,  praticherà uno sconto del 6 per cento sulle forniture di gas alla Turchia”. In aggiunta a tale “facilitazione” sono stati promessi ulteriori affari nel caso in cui si raggiunga una cooperazione energetica ancora più profonda. Bisogna, infine, sottolineare che la Turchia è un grande importatore di gas proprio dalla Russia (seguendo solo alla Germania).

20 miliardi di dollari l’investimento programmato dalla Russia per la costruzione della prima centrale nucleare turca.