Riforma Catasto: nuove commissioni censuarie e nuova valutazione immobili

riforma catasto
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto relativo alla riforma del catasto provvedendo all’istituzione di nuove commissioni censuarie e alla nuova valutazione catastale degli immobili.

  • COMMISSIONI CENSUARIE

Saranno in totale 106 commissioni a cui si aggiunge quella deputata alla supervisione, la commissione censuaria centrale di Roma.  Le commissioni saranno così organizzate: avranno tre sezioni (terreni catasto urbanofabbricati) e, nel caso non provvedano in tempo ad attuare l’opera di riforma, si vedranno sostituite dalla commissione centrale. Il numero delle sezioni potrà poi essere variato dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze in base allo stato di avanzamento della riforma.

  • VALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI

La novità è rappresentata dall’innovativa valutazione catastale basata sulle ridisegnate funzioni statistiche, che si fonderanno sui metri quadrati (e non più sui vani come accade attualmente).

Il territorio sarà diviso in microzone. Le funzioni, determinate dall’Agenzia delle Entrate, dovranno esprimere la relazione tra il valore di mercato, l’ubicazione e le caratteristiche dei beni per ogni destinazione catastale e ambito territoriale, anche all’interno di uno stesso Comune.

Un ruolo importante sarà svolto dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, a cui è deputato il compito di rilevare il valore di mercato al metro quadrato dei beni. Spetterà alle commissioni locali il compito di validare le funzioni statistiche che sono alla base della riforma del sistema estimativo del catasto dei fabbricati. Il Governo assicura che tutto ciò non comporterà in ogni caso alcun costo aggiuntivo per i cittadini, ma avrà per scopo quello di attribuire alle case di pregio il giusto valore (tenendo conto del fatto che ad oggi molte case di pregio pagano somme inferiori rispetto a quanto dovrebbero).

Per portare a compimento l’opera di riforma, tuttavia, si stima che occorreranno due o tre anni. Occorerranno almeno altri due decreti per rivoluzionare il sistema di calcolo delle rendite catastali. Prossimamente sarà avviato anche un censimento che servirà, tra l’altro, ad individuare le cosiddette “case fantasma” e avrà una durata di circa 5 anni.