Tagli a sanità e istruzione: l’annuncio di Padoan

I parametri economici dell’Italia sono in caduta libera. Qualche settimana fa è giunta la notizia di una nuova ondata di recessione, oggi invece l’Istat ha certificato il calo delle vendite al dettaglio. E’ evidente come in un quadro così peggiorato il rischio di sforare il 3% del rapporto deficit-pil sia aumentato. Dunque, anche la Spending Review va ripensata. Il Governo lo sta già facendo, smentendo in parte l’approccio con cui Renzi ha condotto i lavori già a partire da marzo.

Il metodo Padoan è simile al metodo Tremonti e al metodo Monti. Tagli su tutto, anche su punti nevralgici dello stato sociale. A dirlo non è l’opposizione, ma il ministro stesso, come a voler preparare il terreno a future brutte notizie. La prospettiva, stando alle sue parole, è quella dei tagli alla sanità e all’istruzione, con la parziale erosione dei diritti acquisiti.

Ecco cos’ha dichiarato Padoan al Corriere della Sera: “Pronti a risparmiare su tutto, i tagli sono necessari, ma gli obiettivi dei tagli di spesa terranno conto del quadro economico peggiorato. Nella ricerca dell’efficienza si possono mettere in discussione anche diritti acquisiti o presunti tali. Riteniamo che ci siano margini finora largamente non considerati di miglioramento di efficienza in tutta la pubblica amministrazione. In tutti i settori, anche istruzione e sanità”.

Il ministro ha poi parlato delle riforme e delle dichiarazione di Draghi, affermando di essere totalmente in sintonia con il presidente della Bce, anche per quanto riguarda la necessità di rispettare il fastidioso limite del 3%. Insomma, niente di nuovo sotto al sole: recessione, tasse, tagli alla spesa, austerity.