Torna il lavoro in Italia? Rivelazione Padoan: ecco quanti anni serviranno

Ormai al mantra della crescita non ci crede più nessuno. Sicuramente non ci credono i cittadini, costretti in questi anni a sentirsi dire, dai media e dai politici, che la luce il tunnel già si intravedeva. Non si fanno illusioni nemmeno i policymaker più ottimisti, o coloro che dovrebbero rassicurare la popolazione.

La disillusione ha colpito anche Padoan, ministro dell’Economia, che durante un incontro con la Commissione Europea ha discusso dei tempi necessari affinché la crescita ritorni in Italia e in Europa.

Tempi lunghi, su questo ormai non c’è alcun dubbio. I dati sull’economia tedesca – considerata la locomotiva del Continente – hanno gettato nello sconforto tutti gli economisti. Certo, non si può parlare di recessione, ma di stagnazione – per giunta prolungata – questo sì. Inutile specificare che se il Pil non cresce, men che meno cresce il tasso di occupazione. In estrema sintesi, di nuovi posti di lavoro nemmeno l’ombra.

“I frutti del lavoro si vedranno come minimo tra tre anni”. E’ questa la rivelazione di Padoan. Può essere considerata una stima al ribasso: in genere i policymaker, che spesso sono anche politici di professione, presentano cifre più ottimiste non appena possono farlo.

Padoan in questo periodo è impegnato a convincere la Germania e la Bce a concedere un po’ di flessibilità all’Italia. Alcune regole europee stanno strette all’Italia e soffocano ogni speranza di crescita. Stiamo assistendo a un vero e proprio braccio di ferro. Dal suo esito dipende il futuro di un paese martoriato dall’austerity e in via di progressivo impoverimento.