Redditometro, ecco cosa cambia con il nuovo direttore Orlandi

Redditometro
Redditometro

Il redditometro è uno strumento che fa paura agli italiani. L’idea che le proprie spese possano essere confrontate con il proprio reddito e, a partire da piccole incongruenze, subire indagini dettagliate crea sicuramente qualche ansia.

Il redditometro è però uno strumento utile ai fini della lotta all’evasione fiscale, il ché rappresenta un fatto positivo – dal momento che, almeno in linea teorica, il denaro recuperato è messo a disposizione della collettività.

Qualcosa non ha funzionato in questi anni. Il redditometro, infatti, non è riuscito a fare il suo dovere, guadagnandosi una fama pessima presso il contribuente che, a causa di esso, si sente sempre più vittima di un fisco ingiusto e opprimente.

La musica però potrebbe presto cambiare. Il vertice dell’Agenzia delle Entrate è cambiato. Al comando c’è ora Rossella Orlandi, che a margine di un incontro con Confcommercio ha illustrato le linee guide che intende seguire.

Il redditometro non deve essere uno strumento di massa, non deve fungere da Grande Fratello“. Con queste parole ha definito il concept dello strumento a disposizione del fisco. In tal modo, l’Agenzia punta ad archiviare l’immagine di oppressore “dei giusti” che ha acquisito in questi anni. Pochi controlli, mirati e, soprattutto, seguiti da comunicazioni quanto più possibile chiare e semplici.

Il rapporto tra fisco e contribuente va ricucito – specie dopo gli anni bui di Equitalia – e senz’altro il nuovo corso del redditometro, e dell’Agenzia delle Entrate, contribuiranno a riparare la cinghia di trasmissione tra questi due mondi, che ancora oggi appaiono così distanti e alieni.