Deflazione, un nuovo spettro si aggira per l’Ue. Tasse in arrivo?

L’Europa non fa in tempo a risolvere una crisi che già un’altra si profila all’orizzonte. A turbare le notte dei decisori europei c’è uno spettro, che già si aggira per il Continente, minacciando di estendere la sua influenza intutti i paesi dell’Ue. E’ lo spettro della deflazione, il peggior avvenimento che può accadere durante un periodo di difficoltà economica.

mario-draghi-bceDeflazione vuol dire che i prezzi scendono. Può sembrare una buona notizia, ma non lo è. Se i prezzi sono previsti in discesa, nessuno investe perché sa che il suo obiettivo più tardi costerà di meno. E se gli investimenti calano, l’economia evidentemente si blocca.

La deflazione è causata dalle politiche di austerity. A spiegarlo è una teoria economica ma i rapporti causa-effetto sono evidenti. A dire il vero, non si parla ufficialmente di deflazione, ma poco ci manca. L’inflazione – il fenomeno inverso, ossia l’aumento dei prezzi – è praticamente ai minimi storici. In Spagna, addirittura, la deflazione è arrivata per davvero. E se questa disgrazia si diffondesse nel resto d’Europa?

Le conseguenze sarebbero catastrofiche. Lo sa bene il presidente della Bce, Mario Draghi. Di mezzo c’è, ancora una volta, il tenore di vita dei cittadini. La prospettiva è quella di un ennesimo aumento delle tasse, perché se non si cresce gli introiti dello Stato sono minori, e se gli introiti sono bassi occorre bilanciare con nuove tasse.

Draghi sta pensando di abbassare nuovamente i tassi di interesse. Attualmente siamo allo 0,25 e questo è un segnale che questo strumento non funziona più di tanto. Ad ogni modo, è probabile un dimezzamento. Si pensa anche a un programma di rifinanziamento delle banche (il classico LTRO), affinché queste “passino” il denaro nel sistema economico reale.