Crollo mercato immobiliare: le ragioni di Confedilizia

Il mercato immobiliare è in crisi. Lo è da qualche anno, ossia da quando la crisi finanziaria è andata a coinvolgere l’economia reale. Dopo un crollo quasi vertificali, negli ultimi mesi pare si intraveda la luce in fondo al tunnel. La risalita sarà lenta e ardua, anche perché i primi segnali di ripresa sono in verità conseguenza di un fatto tutto sommato spiacevole: l’avvicinamento tra domanda e offerta per mezzo della svalutazione degli immobili. Siamo alla deflazione.

acquistare-casaMolti si interrogano sulle cause, perché è a partire dalla consapevolezza di queste che sarà possibile mettere in campo le ricette giuste. Confedilizia ha le idee chiarie. La maggior parte delle colpe è dell’Imu e, più in generale, della pressione fiscale che grava sulla casa. Secondo l’istituto, l’aumento delle tasse dal 2011 al 2012 è stato del 23% e per il 2014 si prevedono ancora aumento, nonostante le rassicurazione del Governo Letta – ormai sostituito. Il fantasma della Tasi, verà novità di quest’anno, mette paura.

La crisi del mercato immobiliare si è fatta sentire ovunuque, ma soprattutto nel nord-est e nel nord-ovest, vero e proprio motore di tutto il comparto. Il calo delle compravendità è stato, in quelle zone, del 26%. In Sardegna è stato addirittura del 28%. Meno colpito il meridione, che da sempre soffre di alcuni problemi nella compravendita (anche quando si staziona in periodo di crescita) con un comunque alto 20%.