Tasse casa: come funziona con gli immobili all’estero

Tasse casa. Questo argomento è ampiamente trattato in Italia, paese dove questo tema ha saputo, nostro malgrado, conquistare la scena politica nazionale. Iuc, Imu, Tasi, Tasi, Tris… Questi termini sono ormai conosciuti agli italiani. Poco spazio, però, è stato dalla tassazione degli immobili all’estero. Come vengono tasse le proprietà fuori dai confini nazionali? La normativa, almeno sotto questo punto di vista, è abbastanza chiara.

acquistare-casahttp://www.youtube.com/watch?v=5PG_0iekeGYL’Imu “versione estera” assume il nome di IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero). E’ tenuto a pagarla chi:

1) I proprietari di fabbricati e terreni situati all’estero.

2) Gli usufruattuari di fabbricati e terreni situati all’estero.

3) Ricopre il ruolo di concessionario, nel caso si tratti di concessioni demaniali.

Il tributo va pagato in misura proporzionale alla quota di proprietà che si detiene ma anche in proporzione ai mesi di occupazione. E’ conteggiato come mese intero il soggiorno superiore ai quindici giorni.

L’aliquota dell’imposta corrisponde allo 0,76% del valore dell’immobile.

Nel caso in cui l’IVIE non raggiunga i 200 euro, scatta l’esenzione totale.

Gli immobili soggetti a IVIE rischiano spesso e volentieri di essere tassati due volte. La prima dal paese in cui è situato l’immobile, la seconda dallo Stato Italiano. Per questi casi è prevista una detrazione che corrisponde all’eventuale imposta patrimoniale versata allo Stato “ospitante”.

Il valore dell’immobile corrisponde al prezzo pagato dal proprietario (fa fede l’atto di acquisto). Nel caso di immobili acquistati direttamente dal costruttore, il valore corrisponde ai costi sostenuti dal costruttore stesso.