Affitti, niente più contanti. Ma ci sono le eccezioni

Dal 1° gennaio 2014 non è più possibile pagare gli affitti con il contante, anche qualora non raggiungessero la soglia dei 1000 euro previsti già dalla legge. L’intenzione del legislatore è combattere gli affitti in nero, anche se molto hanno espresso dubbi sulla validità della soluzione.

Ma tant’è: i contanti non sono più accettati. Si potrà pagare con tutti i metodi che possiedono i requisiti di tracciabilità: vaglia postali, bonifici, versamenti vari etc.

affitto-nero-studentiEsistono, però, alcune eccezioni. Si potranno pagare in contanti gli affitti di abitazioni dell’edilizia pubblica, uffici, capannoni e box. L’unico limite sarà quello già stabilito nel 2012 dei 1000 euro. Oltre quella cifra, anche in questo caso si dovrà procedere con i metodi tracciabili.

Sempre per quanto riguarda gli affitti, le novità non si esauriscono alla questione del contante. Il legislatore è infatti intervenuto anche sull’Irpef, agevolando – almeno in questo – i contribuenti. Per chi sceglie la cedolare secca, l’Irpef sarà del 5% (prima era del 15). Per chi sceglie il canone concordato, la stessa Irpef sarà del 15% (prima era 19). Si dimezza, infine, il pagamento dell’Irpef per le case sfitte.

Un passo in avanti è stato compiuto anche sul fronte della semplificazione. Sempre dal 1° gennaio è entrato in vigore il modulo RLI (Richiesta di registrazione e adempimenti successivi – Contratti di locazione e affitto di immobili). Fino al 31 marzo, comunque, potrà essere utilizzato il vecchio modello 69.

Il documento è scaricabile nel sito dell’Agenzia delle Entrate ed è molto versatile. Può essere per le seguenti procedure: richieste di registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili; proroghe, cessioni e risoluzioni dei contratti di locazione e affitto di beni immobili; comunicazione dei dati catastali; esercizio o revoca dell’opzione per la cedolare secca; denunce relative ai contratti di locazione non registrati, ai contratti di locazione con canone superiore a quello registrato o ai comodati fittizi.