La piaga degli affitti in nero: una piaga da 300 milioni

Gli affitti in nero, purtroppo, sono una realtà in Italia. Una realtà negativa, ovviamente, visto che priva il fisco di risorse che gli spetterebbero per legge. In breve, affittare a nero vuol dire evadere le tasse. Sulla pericolosità del fenomeno nessuno ha mai avuto dubbi. Incertezza c’è sempre stata, di contro, sull’entità. Di quanto denaro la pratica degli affitti in nero priva la colletività? E’ uno studio di Cgil e Sunia a fare chiarezza in merito.

I numeri sono allarmanti. Si parla i 1,5 miliardi di imponibile soggetto agli affitti in nero. L’evasione, invece, consta di 300 milioni a cui vanno sommati 30 milioni relativi all’imposta di registro, evasa regolarmente anch’essa.

pensioni 2014La piaga degli affitti in nero affligge una delle fasce più deboli: gli studenti fuori sede. Sono circa 600mila gli studenti che alloggiano senza un contratto regolare. La spesa per l’affitto corrisponde all’80% delle spese che affrontano mensilmente. Una percentuale alta, che trova le sue radici in un’altra evidenza: nella metà dei casi, i canoni pagati a nero sono superiori a quelli regolarmente registrati.

Una soluzione al problema potrebbe essere la costruzione di nuove case dello studente. In Italia siamo piuttosto indietro anche sotto questo aspetto, visto che solo il 2% degli studenti alloggia in locali messi a disposizione dall’ente pubblico di riferimento (Ersu, Adisu e così via). Questa percentuale sale al 10% in Francia e Germani e al 20% in Svezia e Danimarca.

I prezzi più alti sono a Roma e a Milano. Nella Capitale, un posto doppio può costare anche 400 euro, mentre una camera singola addirittura 700. Nel capoluogo meneghino, invece, si parla di 500 euro per una doppia e 600 per una singola. Una pratica particolarmente sgradevole è quella di maggioare del 25-30% il canone agli studenti immigrati.