Emergenza casa: le soluzioni dell’ Aniem

L’emergenza casa non è più ignorabile. A dimostrarlo è stata la manifestazione del 20 ottobre a Roma, durante la quale decine di migliaia di persone hanno espresso il loro disappunto e la loro rabbia per quello che è a tutti gli effetti un problema ancora insoluto. Un problema che vive di una contraddizione: l’80% degli italiani è proprietario di casa. Dato, questo, che comunque non contribuisce a smorzare il problema.

La ricerca delle soluzioni passa senza dubbio per la concertazione. Protagonisti dovrebbero essere (ma non è detto che alla fine lo siano) tutte quelle associazioni che si riferiscano alla questione casa. Una di queste è l’ Aniem, Associazione Nazionale Imprese Edili Manufatturiere, che fa parte della confederata Confimi.

Il presidente di Aniem (che raggruppa circa 8mila imprese), Dino Piacentini, ha detto la sua nel corso di un’intervista. Lucida e spietata la sua analisi su come è stato affrontato il tema fino a questo momento. Semplicemente, male: la risposta dei governi negli ultimi decenni è stata solo quella di cementificare (ma adesso non si fa più nemmeno quello). Ecco, invece, cosa occorrerebbe fare: “Dobbiamo prendere atto che lo spazio è un bene finito. Smettere quindi di rincorrere nuovi terreni da edificare edificare e ripensare a un diverso utilizzo degli spazi già occupati con edifici commerciali, industriali e abitativi degradati, obsoleti e energivori”. Per farci che cosa? Anche sotto questo aspetto Piacentini non ha dubbi: “Dobbiamo sostituire questo patrimonio immobiliare con costruzioni più sicure da un punto di vista antisismico, con criteri e modelli di efficienza ambientale e utilizzando aumenti di cubatura in altezza, può dare risposte moderne e a vantaggio dell’intera collettività, migliorando la qualità della vita delle nostre città e fornendo risposte concrete anche in termini di social housing”.

Piacentini, infine, ha auspicato un coinvolgimento dei privati, da ispirare per mezzo anche di politiche fiscali di scopo, anche in una prospettiva di edilizia sociale.