Agevolazioni fiscali prima casa. Quali i requisiti?

Le agevolazioni fiscali rappresentano un’ottima strumento per riuscire ad acquistare un immobile senza rischiare di perdere una fortuna in tasse. Quelle notarili, in particolare, destano preoccupazione visto che in certi casi (vedi imposta di registro) le probabilità di sborsare migliaia di euro sono alte. Le agevolazioni fiscali intervengono soprattutto sulle tasse notarili.

Accedervi non è difficile. I requisiti non sono poi così stringenti. Di seguito, una panoramica per avere un’idea chiara dei criteri.

In breve, per poter usufruire delle agevolazioni fiscali sulla prima casa occorre:

agevolazioni prima casa1. che l’immobile oggetto dell’acquisto sia situato nel Comune di residenza dell’acquirente o, in alternativa, nel Comune dove lo stesso acquirente lavora o studia. Se questo criterio non è rispettato al momento dell’acquisto, l’acquirente ha a disposizione 18 mesi per adeguarsi;

2. che l’immobile oggetto dell’acquisto non possegga caratteristiche che lo possano fare ascrivere alla categoria “di lusso”. Le caratteristiche da evitare sono contenute nel decreto del 2 agosto 1969.;

3. che l’acquirente non possegga altri immobili nel Comune in cui è situato l’immobile. Questa norma trova la sua motivazione nella definizione stessa di prima casa. L’unica discriminante che divide quest’ultima dalla seconda casa non è l’effetivo domicio, bensì l’identità tra Comune di residenza e Comune in cui è situato l’immobile. Il divieto vale anche nei casi in cui l’acquirente non sia unico proprietario ma solo in comunione di beni con il coniuge. Non vale, invece, se l’acquirente è co-proprietario con terzi.

Una nota specifica. Nel caso si acquisti la casa in regime di comunione dei beni, e si acceda alle agevolazioni, esse saranno effettive al 100% nel caso in cui entrambi i coniugi rispettino i criteri. Nel caso in cui uno solo dei coniugi possegga i requisiti, le agevolazioni fiscali saranno effettive al 50%.