Conto corrente: quando non è dovuta l’imposta di bollo

Come ormai ben sappiamo, a partire da gennaio 2013 i correntisti si sono ritrovati a dover far fronte al rincaro dell’imposta di bollo sui propri conti correnti.

Sui conti correnti bancari e postali, nonché i libretti di risparmio, infatti, è prevista da quest’anno un imposta fissa pari a 34,20 euro, per le giacenze medie annue pari o superiori ai 5 mila euro.

Nello specifico, la suddetta imposta riguarda le persone fisiche, mentre quelle giuridiche affrontano una spesa di 100 euro.

Ma vi sono casi particolari in cui l’imposta di bollo non è dovuta (solo per le persone fisiche); risultano esenti, infatti, coloro i quali presentano un saldo di conto corrente negativo oppure una giacenza media annua che non supera i suddetti 5 mila euro.

La giacenza media viene calcolata in base a tutti i rapporti di conto corrente (e libretti di risparmio), intestati allo stesso correntista ed intrattenuti con la medesima banca o Poste Italiane e si riferisce, nello specifico, alla media dei saldi giornalieri di ogni conto corrente in un determinato periodo.

Godono dell’esenzione dell’imposta di bollo anche i titolari del cosiddetto conto base, dedicato esclusivamente ai clienti che hanno reddito Isee inferiore ai 7500 euro.

Oggi, grazie alle numerose proposte di altrettante banche online, è anche possibile aprire un conto corrente senza imposta di bollo, che resta a carico dell’istituto di credito.

esenzione imposta di bollo