Conti correnti: sono al sicuro se una banca fallisce?

Non sono del tutto infondati i timori degli italiani, dopo lo scandalo del Monte Paschi di Siena, che ha messo in allarme le migliaia di clienti con un conto corrente attivo e sul quale hanno depositato i risparmi di una vita.

In molti continuano a chiedersi cosa potrebbe succedere ai propri depositi se la banca dovesse fallire per le più svariate ragioni.

Vediamo di chiarire questo delicato aspetto e soprattutto di tranquillazzare i correntisti italiani, tra l’ altro obbligati, attualmente, ad aprire un conto corrente per poter ricevere il proprio stipendio.

Di norma, se un istituto di credito fallisce, tutti i conti correnti vengono congelati e nessuno ha la possibilità di operarvi; però esiste in Italia il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che interviene garantendo ad ogni correntista il rimborso dei propri depositi presenti sul conto corrente, fino ad un certo limite, che tradotto in euro, è pari a 103.291 euro.

Ciò vuol dire che, in caso di fallimento di una banca, rischiano di perderci qualcosa tutti i correntisti che hanno importi maggiori del suddetto limite; il Fondo, infatti, rimborserà solo l’ importo previsto, mentre eventuale eccedenza non potrà essere recuperata.

Se un conto corrente è cointestato, il rimborso previsto sarà sempre fino ad un massimo di 103.291 euro, per ogni titolare.

Il Fondo, naturalmente, tutela anche coloro i quali hanno sono titolari di conti correnti on line.

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