Fisco e tasse: arriva il contributo di licenziamento

Un’ altra amara sorpresa per le famiglie italiane, scaturita dalla recente Riforma Fornero, che tassa coloro i quali hanno bisogno di un aiuto in casa per disabili, figli e persone anziane.

Il cosiddetto contributo di licenziamento colpisce le famiglie che, per diversi motivi, devono terminare il rapporto di lavoro con i propri collaboratori domestici (colf, badanti, etc.,).

Esse, infatti, da quest’ anno saranno tenute a versare una tassa, che può arrivare ad un massimo di 1450,00 euro, calcolata sulla base del periodo di lavoro, qualora abbiano intenzione di “licenziare” il proprio collaboratore domestico.

L’ imposta viene applicata ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato ed obbliga al pagamento di un importo pari a 483,00 euro per ogni anno di lavoro.

Si sarà esonerati dal versamento del contributo di licenziamento, se l’ interruzione del rapporto lavorativo avverrà per dimissioni o risoluzione consensuale, ma non in caso di licenziamento per giusta causa.

L’ Assindatcolf è già sul piede di guerra e si sta attivando affinchè il suddetto contributo venga eliminato a quantomeno corretto, perchè ritenuto un onere economico eccessivo, che ancora una volta mira a colpire le famiglie già duramente provate dagli ultimi e consistenti aumenti (Imu, Iva, etc.,).