Mutui giovanili: la garanzia statale non è sufficiente

Fra le varie misure del vecchio governo Berlusconi, era stata approvata a favore dei giovani una norma che prevedeva l’istituzione di un fondo di garanzia per l’accesso ai mutui per la prima casa, riservato ai giovani al di sotto dei 35 anni.

Ebbene adesso, tirate le somme, dopo l’entrata in vigore e la creazione di questa interessante soluzione, si è scoperto che è stata un flop, e che le banche, fra i pochissimi mutui accettati e partecipanti al programma, solo ad alcuni hanno concesso il credito, nonostante la garanzia del caso offerta dallo stato.

Il fondo prevedeva la copertura di una cifra pari a 75mila euro di massimale su un mutuo da 200.000mila, per immobili che ovviamente rientrassero in determinati ed ulteriori requisiti, ma nonostante le domande di partecipazione accettate e quindi coperte dal fondo, soltanto alcune sono state soddisfatte e neanche il più sicuro dei garanti, lo Stato, evidentemente non è stato preso in considerazione dalle banche, che molto probabilmente non avevano più la fiducia adeguata, negli ultimi mesi del governo Berlusconi, come ricordiamo, al centro di sterminate polemiche e tensioni.

Cosa succederà adesso? Il fondo e la normativa che lo regola sembra che sarà ampliato per riguardare un pubblico più vasto di giovani, e per garantirne un suo effettivo funzionamento. Staremo a vedere cosa succederà e se i provvedimenti presi in merito serviranno veramente a qualcosa.