Saldo IMU: si pagherà quasi il doppio rispetto all’acconto

Il saldo imu potrebbe essere più “salato” rispetto al primo versamento anche dell’80 %. Le cifre le fornisce il centro studi di CONFEDILIZIA e, se confermate, potrebbero davvero mettere in difficoltà numerosi proprietari di immobili.

Parliamo ancora di secondo versamento imu, e dopo aver visto che oltre al pagamento con f24 per la seconda rata vi è anche la possibilità di versare con bollettino postale ( per maggiori dettagli http://www.zerotasse.it/index.php/fisco/92-come-compilare-f24-imu ), vediamo ora le cifre in gioco. L’analisi ha riguardato principalmente gli immobili locati e la possibilità concessa ai Comuni di poter modificare le aliquote base. Come sappiamo l’aliquota base ( quella utilizzata per il versamento del primo acconto imu) è del 7,6 per mille per le seconde case. Tuttavia molte municipalità hanno incrementato tale aliquota.

Ad esempio Roma, Perugia e Napoli hanno scelto di far pagare il massimo possibile ( aliquota del 10,6 per mille) anche agli immobili fittati a regime calmierato con incrementi che possono arrivare sino al 79 per cento rispetto a quanto versato in prima battuta. Altri comuni hanno invece scelto una strada “soft” giungendo addirittura alla riduzione dell’aliquota ordinaria. Ad esempio, per tali tipi di immobili, Milano e Trieste hanno previsto un’aliquota del 6,5 per mille mentre Torino ha ridotto l’aliquota al 5,75 per mille.

Meno vantaggi invece per i proprietari di immobili fittati a regime libero. In questo caso il fatto di non prevedere canoni agevolati per gli affittuari ha fatto sì che i Comuni abbiano scelto direttamente di applicare l’aliquota più elevata. Bologna, Roma, Genova, Torino, solo per nominare alcuni grossi capoluoghi hanno infatti stabilito un valore del 10,6 per mille. Meno rigidi a Milano dove la delibera comunale ha fissato al 9,6 l’aliquota imu per gli immobili in affitto a canone libero.