26 luglio: la serrata delle Farmacie contro la spending review

Il 26 luglio 2012 sarà una data importante per il settore farmaceutico. Una serrata coinvolgerà tutte le Farmacie italiane, per protestare contro il Decreto Legge n. 95 del 6 luglio 2012, denominato Spending Review.

Federfarma, la Federazione nazionale che rappresenta più di 16.000 farmacie in Italia, ha indetto infatti uno sciopero nazionale, per dare un segno del proprio dissenso ad una Riforma che potrebbe portare radicali cambiamenti in questo settore.

Secondo le stime dell’associazione, la Riforma Spending Review che è attualmente al vaglio del Senato, cancellerà circa 20 mila posti di lavoro e inoltre aggraverà il bilancio di molte farmacie, soprattutto per via dell’aumento della scontistica sui farmaci del sistema sanitario nazionale, che già era al 3,85 %.

Cò che preoccupa molto l’intero comparto farmaceutico, riguarda però l’abbassamento della spesa per ente territoriale, che scende dal 13,5 % al 11,5 %. Tale discesa non sarebbe così negativa, se ad essa non si aggiungesse il fatto che nel caso di sforamento di tale limite, la copertura di tale onere peserà sulla filiera del farmaco, esentando così lo Stato. Diverso invece il caso delle farmacie ospedaliere, che nel caso di sforamento potranno contare sulla copertura del 50 % di tale onere da parte delle Regioni.

Federfarma prevede un onere aggiuntivo di spesa, a carico di ogni Farmacia, di circa 40.000 €, spesa che in tale momento di crisi economica, potrebbe pesare non poco sulla situazione finanziaria di alcune farmacie, che potrebbero rischiare il fallimento.

A questo si aggiunge anche l’apertura di ben 5.000 nuove farmacie, che già nel primo periodo di gestione, si troveranno ad affrontare ulteriori difficoltà.

Il settore farmaceutico, visto da molti come una delle poche nicchie fortunate e al riparo da ogni tipo di crisi, dato l’afflusso costante dei consumatori, che per forza di cose nella loro vita assumono almeno qualche farmaco, inizia a mostrare le sue fragilità e difficoltà, facendo cambiare il pensiero dell’opinione pubblica.