Mutui: una lente d’ingrandimento sulla stretta creditizia

Sono due le dinamiche principali che spiegano la stretta creditizia che interessa da qualche mese il nostro paese. Da un lato, è sempre più difficile ottenere mutui con percentuali di intervento superiori all’80%, quando questo era significativamente più agevole fino a un anno fa; in secondo luogo, è sempre più frequente la richiesta, da parte degli istituti di credito, di garanzie aggiuntive rispetto al mero reddito dei
richiedenti, soprattutto nei casi in cui si ha a che fare con coppie in cui uno dei due componenti ha un contratto atipico.

Analizzando maggiormente nel dettaglio la prima dinamica, come si accennava precedentemente, fino a qualche anno fa si poteva arrivare tranquillamente al 90-95% del valore dell’immobile e quest’ultimo fattore non era sottoposto all’attenta analisi che oggi avviene nella fase di perizia. Inoltre, non sono più rari i casi in cui anche l’80% risulta sottoposto ad approfondite analisi caso per caso sulle capacità reddituali del o dei richiedenti. A questa dinamica di base si unisce la tendenza sempre più frequente a garantire un’intervento all’80% solo nei casi in cui il richiedente si sia orientato su un mutuo a tasso variabile, considerata la maggior rischiosità dei finanziamenti a tasso fisso. Peraltro, la tendenza delle banche a disincentivare il tasso fisso si nota anche sul fronte spread che, nei casi di ritocchi al ribasso di questi giorni,
vedono questi ultimi concentrati particolarmente sui prodotti a tasso variabile.

Sul fronte delle garanzie, oltre alla necessità di avere un garante nel caso tra i richiedenti ve ne sia uno con contratto atipico, le banche tendono a garantirsi sempre più la capacità di controllare attentamente i flussi di reddito dei richiedenti, incentivandoli se non obbligandoli all’apertura di un conto corrente e, talvolta, rendendovi obbligatorio l’accredito dello stipendio. Un’altra tendenza abbastanza comune riguarda le polizze accessorie al mutuo, idonee a garantire alla banca il credito anche in caso di perdita del lavoro del mutuatario.