Chiedere un Mutuo per acquistare una casa all’estero

State pensando di acquistare una seconda casa all’estero? O più semplicemente siete un cittadino straniero che vuole ritornare nel Paese d’origine  e acquistare un’abitazione lì?
Qual’è il modo più semplice? Stipulare il mutuo in Italia o nel Paese estero?

Considerando che le disposizioni catastali e di ipoteca possono cambiare fra i vari Stati non è possibile perfezionare la pratica con una banca italiana ma bisogna ricorrere a un istituto situato nel paese dove è presente l’immobile. Qualche passo, però, lo si può compiere già dall’Italia. Ad esempio Barclays offre ai clienti internazionali l’accesso alle offerte di mutui locali attraverso i siti web delle divisioni straniere. L’altra strada è contattare un’agenzia immobiliare presente anche all’estero. Su questo fronte si segnala l’iniziativa di Replat (Real estate platform), una piattaforma online del gruppo Frimm che consente agli agenti immobiliari in Italia e all’estero di condividere un portafoglio e di offrire un servizio di consulenza fino all’erogazione del mutuo. Chi, ad esempio, punta su una casa in Spagna, può contattare via web un’agenzia spagnola. “In questo caso scoprirebbe – spiega Aniello D’Angelo, ad di Replat Iberica – che in Spagna la maggior parte dei mutui è ancorata all’Euribor a 1 anno (1,9% contro lo 0,4% dell’Euribor mensile, ndr) a cui vengono applicati spread dallo 0,35 al 2%. E che il vero affare in questo momento consiste nel comprare una delle mille case in vendita di proprietà delle banche e accollarsi il mutuo residuo esistente”.

Gli italiani che invece preferiscono chiedere un “finanziamento in casa” possono optare per il mutuo di liquidità – sottolineano da MutuiOnline.it -. ipotecando un immobile di proprietà e utilizzando la somma ricevuta per la compravendita all’estero. In media, rispetto a un mutuo tradizionale, un mutuo di liquidità costa circa 20 punti base in più. Bisogna tener conto che il loan to value (percentuale del prestito rispetto al valore dell’immobile, ndr) non supera il 50%”.